Met Gala 2019
E’ trascorso già un anno, ed il Metropolitan Museum of Art di New York mette in scena il #MetGala, realizzata in collaborazione con Vogue USA, un vero è proprio show dove le celebrity presenti sono invitate a interpretare il “tema della serata” . L’anno scorso la mostra e di conseguenza la serata di gala, fù dedicata all’immaginario cattolico (ho scritto anche un post dedicato) mentre nel 2019 il titolo della nuova mostra è “Camp: Notes on Fashion” inaugura il prossimo 9 maggio, ed è stata anticipata dal gala di lunedì: il tema scelto è il “Camp”, un concetto tanto esteso quanto difficile da definire con precisione. Il testo di riferimento della mostra è l’omonimo saggio di Susan Sontag, pubblicato per la prima volta nel 1964 , La categoria del Camp abbraccia universi estetici anche molto lontani fra di loro, muovendosi secondo una sorta di “principio della contraddizione” dalla letteratura al cinema, dalla televisione alla moda e definendo un immaginario che sembra inglobare tutto e il contrario di tutto. Sicuramente non ci si aspettava che il testo ed il suo contenuto scritto più di 50 anni fa, potesse in qualche modo prevedere le caratteristiche della scena culturale di oggi. L’allestimento è opera dello scenografo Jan Versweyveld, che ha voluto valorizzare gli abiti senza aggiungerci troppi ornamenti intorno: ci saranno creazioni di Christian Dior, Cristóbal Balenciaga, Franco Moschino, Bob Mackie, Jeremy Scott e Donatella Versace e molti altri.
L’altra domanda che sorge spontanea è: se il Met Gala è sempre stato il trionfo dell’assurdo e dell’artificiale, come vestirsi quando il tema della serata impone di scegliere un look che celebri proprio l’esagerazione? Un vero insieme moltissimi spunti e riflessioni che provengono da tradizioni, stili, periodi storici, film e libri diversissimi tra loro. Ci sono personaggi, film, autori, registi e stilisti che associamo quasi istintivamente al camp, come Alberto Arbasino, John Waters, Moschino, Lady Gaga (ospite dell’evento) e molti altri.
Alcuni look si sono fatti notare, a partire dal direttore creativo Gucci Alessandro Michele che nel camp fonda il suo stile creativo, con lui anche Jared Leto con annessa testa mozzata, Saoirse Ronan, Dakota Johnson, Florence Welch. Lady Gaga regina delle trasformazioni, indossa un look 4-in-1 dello stilista Brandon Maxwell, si parte da un abito pomposo che ha lasciato il posto a un abito da sera con corpetto e gonna a palloncino, poi ancora a un tubino di satin rosa shocking per terminare con un look sicuramente nel suo stile, composto solo da stivali con maxi tacco, calze a rete e completo intimo total black. A seguire, una parata di star che si sfida a colpi di stravaganze: Celine Dion anni Venti in Oscar de la Renta, Katy Perry versione lampadario (nel vero senso della parola) in Moschino, Ezra Miller con make up surrealista, Lucy Boynton, Zendaya e Candice Swanepoel come fatine sfavillanti, Cardi B e Nicki Minaj con strascichi senza fine e chi più ne ha più ne metta. Perchè al Met Gala tutto è permesso.